Cinismo: i poveri sono onesti per
necessità (mancanza di occasioni), i ricchi per scelta.
Oppure....l'onesto ha la onestà nel DNA e nell'educazione, a prescindere che
sia ricco o povero. Da questo punto di vista, l'educazione del ricco è maggiormente
soggetta a rischi (cattivi esempi).
Politici (o tecnici) incollati alla
poltrona… : molti di loro lo sono non per avidità di potere ma perchè hanno un
altissimo concetto di sè e, a ai loro occhi , possiedono un alto grado di
altruismo. Infatti sono convinti che nessuno meglio di loro possa fare il bene pubblico
e sono disposti a tutto per rimanere al loro posto, costi quel che costi, per
il bene degli altri.
I Cincinnato sono rari e alcuni di
loro sono il massimo dello snobismo… lasciano il posto sicuri che verranno
rimpiazzati da persone meno capaci e che il popolo poi li pregherà di tornare… a quel punto dandogli i pieni
poteri che prima magari gli aveva negato... Potrebbe essere la parabola di
Monti ... il gran rifiuto e l' abbandono per presentarsi come il capo di un
partito politico o una lista civica a cui gli elettori domani daranno una maggioranza sufficiente per
governare senza dover fare il "re travicello".
Scommessa pericolosa... Un suggerimento
a Monti : nella lista elettorale non mettere
la Fornero. Gli farebbe perdere voti...
Monti confessa che tre mesi di governo
in Italia sono più pesanti e difficili che 10 anni da Commissario a Bruxelles.
E infatti, a Bruxelles era il capo
di una burocrazia che dipendeva gerarchicamente da lui e la Commissione, nella strana
creatura che è la UE, è uno Staff Centrale
che, in certe materie, può imporre
scelte difficili alla "Line", cioè i governi nazionali . E la
Commissione stessa è una struttura coesa e autoreferenziale che difende i propri
membri contro il resto del mondo. Hanno lo spirito di casta e,mediamente, sono persone dotate di qualità e idealismo.
A Roma, Monti ha a che fare con una masnada di briganti, cinici,
corrotti, gente senza arte ne parte, intruppata
in partiti che hanno come unico ideale la
sopravvivenza propria e dei loro benefici. A questi, le regole della democrazia
parlamentare e le aberrazioni dei passati governi danno il potere di ricatto continuo sul governo che deve fare
attenzione a "fare e non fare"
, a "dire e non dire ", tentando di mantenere un equilibrio instabile fra i desiderata
e i veti contrapposti .
Monti è come un equilibrista che
cammina sul filo steso fino alle prossime elezioni con un bilanciere con appesi
i partiti che danno continui strattoni in tutte le direzioni ... Il funambolo
oscilla paurosamente, si inginocchia, si rialza. E' tentato di mollare il bilanciere
e proseguire senza fino al traguardo… ma le regole non lo permettono... il funambolo
deve avere il bilanciere e /o le zavorre di partiti eletti "democraticamente"
nelle urne ... se perde il bilanciere la corda si spezza, il funambolo deve
saltare a terra senza farsi troppo male e, magari, cercare un bilanciere su
misura per il nuovo filo che verrà teso dopo
le elezioni anticipate. Prova Monti la tentazione di rivoltare il tavolo e tentare
di essere eletto dal popolo ?
Ufficialmente lo nega... ma nella
sua mente potrebbe farsi strada il pensiero che governare cosi , oltre a non
risolvere i problemi del paese, danneggia in modo irreversibile la sua immagine professionale, la costruzione
di una vita, la cosa cui tiene più di tutto. Da li magari il pensiero di correre il rischio di una crisi di governo
facendo di testa sua ,senza accettare i condizionamenti
dei partiti, finchè ha ancora carisma
personale e bastante sostegno della opinione pubblica, carisma e sostegno destinati fatalmente a
logorarsi nel proseguimento della legislatura .
Un gioco pericoloso simile alla politica
dell' America durante la guerra fredda e l'equilibrio del terrore atomico.
Qui non si rischia l'olocausto nucleare
del mondo ma una crisi dell’Italia sui mercati finanziari e la possibilità che una
lista Monti più eventuali alleati non riesca ad ottenere abbastanza voti
per governare.
Aggiungo che, alle incertezze, alle mezze misure e marce indietro dettate dai
condizionamenti dei partiti, il governo Monti aggiunge del suo mostrando i limiti di una cultura ed
esperienza di vita tutta accademica e di
"staff".
In particolare, spesso le esternazioni di Monti sono un pò troppo "meccaniche", un pò troppo "costruite"
con quell'equa ripartizione di moniti ed
elogi al governo precedente ed ai partiti. Insomma… sembrano un pò "gesuitiche" (false) .
Da ultimo sono aumentati i passi
falsi, le frasi poco opportune o ambigue e gli immancabili chiarimenti, vengono
interpretati in chiave negativa come segni
di scarsa sensibilità sociale, di lontananza dal mondo reale di chi lavora e soffre e ne stanno intaccano l'immagine di uomo "tutto
d'un pezzo" che dice "pane al
pane e vino al vino".
Con tutto questo… long live Monti e
il suo governo, in giro non c’è di meglio.